Marzo-Giugno 2023

Firenze Ebraica. Bimestrale toscano di notizie e cultura ebraica. Autorizzazione del Tribunale di Firenze n. 3628 del 3.11.1987

Direttrice responsabile:

Hulda Brawer Liberanome

Redazione:

Renzo Bandinelli
Wlodek Goldkorn
Paola Jarach Bedarida
Daniela Nencini
Milka Ventura Avanzinelli

e-mail: redazione@toscanaebraica.it
www.toscanaebraica.it

Comunità ebraica di Firenze
Via Luigi Carlo Farini, 4
50121 Firenze
Tel. 055 245252 – Fax 055 241811 e-mail: abbonamenti@toscanaebraica.it

ISSN 2612-0895 (Ed. cartacea) ISSN 2784-854X (Ed. digitale)

Impaginazione e stampa:

Nova Arti Grafiche srl – Signa (Firenze)
I numeri di Toscana ebraica sono consultabili presso la Biblioteca Marucelliana

di Firenze e la Biblioteca della Comunità ebraica di Firenze

Indice 

Lettera ai lettori Hulda Brawer Liberanome

Festività e pensiero ebraico

La determinazione come chiave per la consolazione rav Gadi Piperno 
Coppe di Elia e Miriam: una simmetria in divenire David Palterer

Cultura

Antonietta Raphaël tra sogno e tradizione Rita Calabrese 
David. Iconografia di un eroe nella Firenze del primo Rinascimento Graziella Cirri 
Consiglieri, amici e servitori alla corte del faraone Maria Cristina Guidotti 
Opere d’arte sulle dieci piaghe d’Egitto Daniele Liberanome 
Sui nomi di Sara Anna Uncini Elyasy

Shoà, Genocidi, Resistenza

Kindertransport Hulda Brawer Liberanome
Il processo. Adolf Eichmann a giudizio. Una mostra storico-documentaria digitale Valeria Galimi
Ripensare la Memoria Wlodek Goldkorn 
Prospera Vitale Bolaffio rav Joseph Levi

Israele

L’attuale crisi d’Israele Tullio Sonnino

Domande e risposte ‘al reghel achat

Immagine e somiglianza Filippo Tedeschi

Dalle Comunità

Firenze

Giorno della Memoria 2023 e situazione politica in Italia Renzo Bandinelli
Le «vecchiette di Ognissanti». Deportazione e morte di Affortunata e Irma Servi Marta Baiardi
La Commissione di volontari Midor ledor La Commissione Midor ledor

Livorno

Giorno della Memoria Guido Servi

Pisa

Giorno della Memoria Federico Prosperi

Anagrafe

Varie

«El alegre Purim»Pardo Fornaciari
Un asino a Purim Umberto Fortis
I Sonetti ebraici di Piero Nissim Fabrizio Franceschini
Convegno dell’Ebraismo italiano Lionella Neppi Modona Viterbo

In Versi

San Rossore 1938 Piero Nissim
Migliore Alessandro Nocchi

Libri e film

Degli ebrei e dell’ebraismo. Un dialogo recensione di Renzo Bandinelli
Vicolo degli azzimi. Dal ghetto di Pitigliano al miracolo economico recensione di Fabrizio Franceschini
L’artista della fuga. L’uomo che fuggì da Auschwitz per avvertire il mondo recensione di Marinella Mannelli

Ricordo di

Federico Benadì Umberto Forti 
Bruno Di Porto Piero Nissim; Sandro Ventura
Manfredo Liberanome Hulda, Odelia e Daniele Liberanome

Auguri della Redazione

Lettera ai lettori

Il numero doppio di Toscana ebraica è dedicato in buona parte a Pesach, alla liberazione dalla schiavitù, all’uscita dall’Egitto, alla trasformazione di un clan nelle dodici tribù, che formeranno poi soltanto nell’XI a.e.v. uno Stato unico durante i regni di David e di suo figlio Salomone, per dividersi nuovamente e mai più unirsi. Il racconto biblico secondo il quale furono seicentomila israeliti ad uscire dall’Egitto non è accettato dagli scienziati ma ciò non toglie niente alla bellissima tradizione del Seder e alla festività di Pesach che resta comunque un importante modo per spiegare la nascita del nostro popolo e i primi passi della formazione della nostra religione. Sarebbe quindi naturale che si festeggiasse Pesach in serenità. La realtà storica non sempre ha permesso alle comunità sparse in numerosi Stati di festeggiare in pace e sicurezza. Scrive David Frishman: «Avevo una sola preghiera: “Signore del Mondo, fa’ che tutto passi velocemente e in pace”» (Sefer ha-Mo‘adim, vol. 2, p. 263), riferendosi alle ricorrenti calunnie da parte di cristiani che accusavano ebrei di aver ucciso un bambino o una bambina cristiani per utilizzarne il sangue per fare le matzot. Un’accusa falsa che per secoli è costata grandissima sofferenza a numerose comunità, fra le quali la prima è stata quella della piccola città inglese di Norwich nell’anno 1146, parte del fanatismo antiebraico tipico del periodo delle Crociate. Nei secoli ci sono state trentaquattro accuse del genere di cui una a Trieste nel 1475 e l’ultima nella città polacca di Kielce nel 1946, che ha causato un pogrom e la morte di quaranta ebrei della città.

 

Toscana ebraica apre con l’articolo di rav Gadi Piperno dedicato proprio alla Giornata del dialogo ebraico-cristiano (17 gennaio). Anna Uncini si occupa del nome di Sara, di quali cambiamenti ha subito e quali significati ha avuto, compreso quello di una divinità babilonese. 
Chi erano i consiglieri dei potenti faraoni che governavano grandi imperi menzionati varie volte nella Bibbia? Alla domanda risponde l’archeologa Maria Cristina Guidotti. Della consuetudine di usare un quinto bicchiere a Pesach, ormai conosciuta solo dagli ebrei yemeniti, scrive David Palterer, mentre Daniele Liberanome cerca di rispondere alla domanda sul perché solo pochi artisti, per lo più inglesi, hanno dedicato qualche attenzione alle dieci piaghe. 

Al David nell’arte italiana dedica un articolo la storica dell’arte Graziella Cirri che si sofferma più che altro sulla figura del giovane pastore eroe che ha ammazzato il gigante filisteo Golia diventando simbolo della vittoria del debole contro il potente. 

Rita Calabrese racconta dell’artista Antonietta Raphaël, «unica, diversa», figlia di un rabbino, che ha saputo unire alla sua osservanza delle regole la sua arte, cosa certamente non comune.  

Troverete ampi resoconti degli eventi del Giorno della Memoria a Firenze, Livorno e Pisa. Delle poesie di Piero Nissim, che spesso pubblichiamo e di cui è uscito recentemente un volume per i tipi della Salomone Belforte di Livorno, scrive Fabrizio Franceschini. 

Molto preoccupante e in costante cambiamento è la situazione venuta a crearsi in Israele, con il governo di coalizione di Netanyahu contro il quale ci sono state numerose grandi manifestazioni soprattutto a Gerusalemme e Tel Aviv.

Buona lettura e un Pesach sereno e di buone notizie

Hulda Brawer Liberanome       

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