Novembre – Dicembre 2021

Firenze Ebraica. Bimestrale toscano di notizie e cultura ebraica.
Autorizzazione del Tribunale di Firenze n. 3628 del 3.11.1987


Direttrice responsabile:
Hulda Brawer Liberanome


Redazione:
Renzo Bandinelli
Wlodek Goldkorn
Paola Jarach Bedarida
Daniela Nencini
Milka Ventura Avanzinelli


e-mail: redazione@toscanaebraica.it


Comunità ebraica di Firenze
Via Luigi Carlo Farini, 4
50121 Firenze
Tel. 055 245252 – Fax 055 241811
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ISSN 2612-0895 (Ed. cartacea)
ISSN 2784-854X (Ed. digitale)


Impaginazione e stampa:
Nova Arti Grafiche srl – Signa (Firenze)

I numeri di Toscana ebraica sono consultabili presso la Biblioteca Marucelliana
di Firenze e la Biblioteca della Comunità ebraica di Firenze

Indice

Lettera ai lettori Hulda Brawer Liberanome

Festività e pensiero ebraico

La preghiera rav Joseph Levi
Maccabei o Asmonei? Hulda Brawer Liberanome e Daniela Nencini

Cultura

Talebani, Afghanistan e situazione internazionale Niccolò Rinaldi
Le preziose testimonianze dell’ebraismo afghano Claudia De Benedetti
Gli insediamenti ebraici minori nel Granducato di Toscana in epoca moderna Nardo Bonomi Braverman
Ebrei di passaggio nella poesia del secondo Ottocento Umberto Fortis

Shoà, Genocidi, Resistenza

Giovani martiri toscani a Gubbio Genny De Pas
Il ritorno di Tosca Lionella Neppi Modona Viterbo 

Israele

Governo Bennett, il ritorno alla normalità Wlodek Goldkorn
Il rosso e il nero Tullio Sonnino
Da popolo a tribù a popolo Hulda Brawer Liberanome
Tefillà ba-mirpeset, la preghiera sul terrazzo Silvia Bemporad Servi

Dalle Comunità

Firenze

Alla vigilia della Giornata Europea della Cultura ebraica il presidente Enrico Fink
Firenze, Giornata Europea della Cultura ebraica Renzo Bandinelli
Essere normalmente libero Daniela Nencini

Livorno

Le pietre raccontano Gilda Vigoni

La voce dei ragazzi

Summer U 2021 Ghila Lascar

Anagrafe

Varie

Alberto Olivetti Lionella Neppi Modona Viterbo
Il dialogo interreligioso: una scelta ineludibile e formativa Sandro Ventura

In Versi

Chanukkà Piero Nissim 
Tremiti Alessandro Nocchi

Libri e film

Auschwitz, città tranquilla. Dieci racconti recensione di Renzo Bandinelli
Il viaggio e l’ardimento recensione di Verbena Giambastiani
«Chi vuole vedere la mamma faccia un passo avanti…» recensione di Marinella Mannelli
L’esilio impossibile. Stefan Zweig alla fine del mondo recensione di Giorgia Sogos Wiquel
Casa Tyneford recensione di Lionella Neppi Modona Viterbo
Il fenomeno Shtisel Emanuela Servi Di Castro

Segnalazioni

Ricordo di

Enzo Collotti La Redazione

Auguri

Lettera ai lettori

Toscana ebraica dedica questa volta particolare attenzione a due eventi di notevole importanza, la formazione di un nuovo governo israeliano dopo i dodici anni della coalizione presieduta da Benyamin Netanyahu e la precipitosa uscita dall’Afghanistan delle truppe USA e NATO dopo venti anni di permanenza. Wlodek Goldkorn scrive su quali sono le prospettive positive e i limiti della nuova coalizione governativa che unisce partiti legati soprattutto dall’opposizione alle precedenti coalizioni che hanno perso ben quattro elezioni.
Traducendo brani dal libro di Ari Shavit, noto e influente giornalista e scrittore israeliano, Il terzo tempio. Da popolo a tribù a popolo (A New Israeli Republic, Miskal Publishing, Tel Aviv 2021) recentemente pubblicato in Israele, ho cercato di ampliare la conoscenza delle cause della ormai lunga crisi politico-economica che ha portato all’attuale situazione israeliana. L’onorevole Niccolò Rinaldi del Parlamento europeo, che ha parlato della tragedia del popolo afghano in una delle serate dell’ultimo Balagan Café fiorentino, dedica un articolo per descrivere ciò che è accaduto e per porre la cruciale domanda se l’abbandono dell’Afghanistan da parte dell’Occidente e la vittoria dei talebani cambierà la scena politico-economica nel Medio Oriente, incluso lo Stato di Israele. Il fronte degli estremisti islamici, capeggiato in buona parte dall’Iran, si sta rafforzando anche alle frontiere di Israele. La bancarotta e la crisi libanese hanno offerto la possibilità alle milizie di Hezbollah, con il finanziamento e i rifornimenti iraniani, di aiutare una popolazione stremata e Hamas da Gaza ha potuto lanciare anche su Tel Aviv missili che mai aveva avuto prima. È evidente a questo riguardo che anche la Cina e la Russia cercheranno di avvantaggiarsi dalla debolezza dimostrata dall’Occidente. In Afghanistan esistevano fino alla Guerra dei sei giorni tre comunità ebraiche legate soprattutto ad alcune relativamente vicine comunità iraniane ben più importanti. Della storia di questa realtà ebraica scrive Claudia De Benedetti. Le vicende afghane e la tragedia del popolo afghano abbandonato per rispondere ai cambiamenti di specifici interessi americani nella zona mi fanno pensare con preoccupazione al futuro di Israele che dipende per la sua sicurezza dalla stretta collaborazione
militare con gli USA. Ricordiamoci, fra le tante cose, anche del tragico disinteresse dimostrato dal Vaticano verso la deportazione degli ebrei romani, inspiegabile anche dallo studio di documenti recentemente aperti agli studiosi. 

Le potenze alleate contro la Germania e l’Italia fascista cosa hanno fatto per limitare l’enorme dimensione della Shoà? Tant’è che le deportazioni e i massacri sono andati avanti fino a poco prima della totale disfatta della Germania nazista. Avrebbero potuto intervenire in qualche modo almeno nell’ultimo anno della guerra, quando si combatteva ormai sul suolo francese a occidente e su quello polacco a oriente?
Pubblichiamo inoltre alcuni articoli di interesse storico che ci riguardano. Umberto Fortis studia alcuni stereotipi antiebraici nella poesia del secondo Ottocento, che per la verità hanno le loro antiche radici secoli prima e in più di un senso continuano tutt’oggi. Gilda Vigoni ci dà un ampio quadro dei tre cimiteri ebraici a Livorno che conservano le radici storiche e culturali livornesi, di rabbini cabbalisti del 1700, della famiglia Rosselli, dei Modigliani, dei Chayes, di Elia Benamozegh, del generale Lusena, dell’editore Salomone Belforte, di Elio Toaff e di molti altri. L’articolo di Nardo Bonomi Braverman tratta la storia degli insediamenti ebraici esistenti nel Granducato di Toscana e la fine della maggior parte di queste realtà con le avvenute crescenti restrizioni. Tre giovani ebrei che avevano cercato rifugio a Scheggia vicino a Gubbio, Piero Viterbo e i fratelli Pierluigi e Alberto Guetta sono stati scoperti e uccisi dalle SS durante l’ultimo conflitto; descrive l’accaduto Genny De Pas. Enrico Fink, in qualità di Presidente della Comunità di Firenze, scrive sui preparativi e sulle sue impressioni riguardo alla Giornata della Cultura ebraica, e richiama l’attenzione su quello che la Comunità fa a favore dei rifugiati «in collaborazione con il Comune fuori dall’occhio dei riflettori». Dal 16 al 23 agosto si sono riuniti nelle vicinanze di Roma per la loro annuale riunione (saltata l’anno scorso a causa della pandemia da Covid) studenti ebrei provenienti da molti Paesi europei. È stata un’iniziativa molto coraggiosa e molto attesa nonostante le difficoltà poste appunto dal Covid. Ne parla Ghila Lascar, commentando alla fine: «portiamo a casa un’esperienza indimenticabile». Richiamo inoltre la vostra attenzione sulle recensioni di libri e sugli altri articoli che non ho menzionato e che figurano in questo numero.
In occasione del venticinquesimo anniversario della fondazione dell’Opera del Tempio Ebraico di Firenze, troverete allegato un fascicolo che ne descrive le attività sin dalla sua fondazione.

Buona lettura e buona Chanukkà
Hulda Brawer Liberanome

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