Alla vigilia della Giornata Europea della Cultura ebraica

Dopo quasi un anno di questa esperienza affascinante ma un poco surreale – per uno come me abituato a essere responsabile (poco) solo di se stesso – di Presidente di una Comunità ebraica che per numeri figura fra le “piccole” ma a me pare grande, enorme, mi ritrovo a dare il via, a brevissimo, all’appuntamento con la Giornata Europea della Cultura Ebraica: una Giornata, quest’anno, dedicata a un tema che a Firenze è quasi una parola d’ordine, ovvero “Dialoghi”.  Abbiamo una storia talmente ampia in ambito di dialogo che potremmo riempire la giornata solo di memorie – come non ricordare a Firenze figure luminose come La Pira ma poi anche Fioretta Mazzei, persone a me sinceramente e personalmente care come Manuela Sadun e Daniela Misul, la nascita e lo sviluppo di un dialogo ebraico-cristiano, che oggi è dialogo ebraico-cristiano-islamico ed ha sempre più diritto di cittadinanza ovunque nel mondo? Per questo ho voluto, in sede di presentazione, ribadire l’impegno della Comunità ebraica perché a Firenze sorga al più presto una Moschea degna della città e della Comunità islamica fiorentina. Ma l’attualità entra nei discorsi, è urgente, richiede attenzione. Solo oggi mi arriva la notizia della morte del professor Enzo Collotti, alla cui lucida capacità di analisi, in particolare verso la responsabilità italiana negli anni della guerra e del ventennio fascista dobbiamo così tanto. A lui dedicherò la Giornata, domenica.

Ma in queste settimane abbiamo vissuto anche altre notizie che entrano immediatamente in una riflessione sul tema del dialogo. L’emergenza Afghanistan prima, la paradossale sentenza di condanna verso Mimmo Lucano poi, ci inducono a riflettere su un dialogo fra culture che si fa pratica prima di tutto di accoglienza, e di questo non potremo non parlare a lungo domenica, in un incontro in cui, al fianco del rabbino Joseph Levi e del nostro rabbino capo Gadi Piperno, ci saranno l’imam Elzir e il cardinale Betori, ma anche l’assessore all’accoglienza del Comune, Sara Funaro. Al diffondersi delle notizie da Kabul abbiamo subito dato la nostra disponibilità a fare la nostra parte, per quanto piccola possa essere, nell’accogliere rifugiati, così come in collaborazione con il Comune abbiamo fatto e continuiamo a fare fuori dall’occhio dei riflettori per i rifugiati siriani. Nei confronti della sentenza verso l’ex sindaco di Riace – che dire? Non ho competenze per mettermi a discutere di processi e di sentenze. So solo che, senza fare alcun paragone fra epoche e situazioni storiche lontane e diversissime, il mondo ebraico sa fin troppo bene che esiste una legge etica, un impegno morale che sta alla base dell’essere umano e che può condurre, a volte, anche a decidere coscientemente di disubbidire a una legge dello Stato. Se questo sia stato il caso di Mimmo Lucano, lo stabiliranno i procedimenti: da parte mia, per quel che può valere, un senso grande di stima per quello che – fino a che gli è stato concesso – ha saputo fare nel suo paese.


Firenze, 8 ottobre 2021

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